Scrivere per fare business: da qui si vede il valore

Scrivere per fare business: da qui si vede il valore

Il libro di cui vi parlerò non è un libro. È come l’armadillo di Zerocalcare. È la coscienza, la nostra, che ci spinge a chiederci chi siamo e cosa vogliamo diventare. Per noi stessi e nel nostro lavoro.

Da bambina, nel quartiere alle porte della città in cui abitava la mia nonna materna, ogni martedì capitava l’arrotino. Si fermava in una piazzuola e chiamava le donne a raccolta con un megafono. Ogni volta pensavo che, da grande, mi sarebbe piaciuto fare lo stesso mestiere. Per invitare le persone a farmi delle domande, non certo a portarmi coltelli o forbici!, così da poter affilare la loro mente con le risposte che avrei generosamente dispensato. Questo ricordo fa capire, non solo che ho cento anni, ma che, da piccola, ero un filino egocentrica.

Purtroppo, non sono poi riuscita a diventare una Socrate in gonnella che aiuta le massaie a diventare più smart. Ho mantenuto, però, l’abitudine di consigliare alle persone dei testi che credo possano arrotare i loro dubbi e far scaturire nuove idee. Per questo motivo, nella sezione Semine del mio blog, dedicata a cosa può far nascere qualcosa d’altro, ho deciso di inserire anche la recensione di volumi affilati e lucenti. Così intensi da aguzzare l’ingegno e far germogliare un cambiamento.

Fare affari… scrivendo

Il libro che vi presento oggi – e l’ho scelto sia per l’argomento sia per come è stato trattato – si intitola Scrivere per fare business. Dal personal branding al brand journalism. Scritto dalla giornalista Michela Trada, è stato pubblicato nel maggio 2021 da Do it human Editori di Milano.

Il tema di queste 180 pagine, introdotte dalla illuminante prefazione di Alessio Beltrami (docente, autore e fondatore di Content Marketing Academy), è la scrittura quale strumento di marketing. Ma il libro non è un manuale di comunicazione per diventare dei maghi della vendita o della promozione, come se ne vedono tanti in giro (e ormai, visto che non siamo né Silvan né Harry Potter, ci avrebbero anche un po’ stancato). Non contiene frasi rituali da ripetere al chiaro di luna, elenchi fatati e prodigiosi, elisir di lungo guadagno, formule magiche o pietre filosofali per il successo.

Come spiega l’autrice, mettendo in poche righe ciò che le fa battere il cuore (non tutti gli scrittori ne hanno uno, ricordiamocelo):

in questo testo desidero mettere a disposizione la mia esperienza per dare degli strumenti utili per creare contenuti scritti che siano il più possibile efficaci per la trasmissione del proprio sé e dei propri valori. Solo in questo modo, infatti, è possibile risultare attrattivi e polarizzatori di informazioni rilevanti. (1)

Bando alle ciance, e vai di concretezza

Il libro, dunque, è pensato appositamente per imprenditori e liberi professionisti che vogliano ottenere risultati concreti dalla produzione di contenuti scritti. Come? Attraverso l’applicazione di tre tecniche di scrittura: storytelling, content marketing e brand journalism.

Ognuna di queste tecniche è approfondita attraverso l’analisi di casi studio emblematici. Abbiamo così modo, per esempio, di conoscere Generavivo, l’altra faccia dell’edilizia proposta da Alberto Dadda, l’interessante storytelling di Pemcards della Emotion Srl o il brand magazine Centodieci del Gruppo Mediolanum.

Inoltre, vengono coinvolti degli esperti del settore che condividono la propria esperienza. Possiamo, così, ascoltare la testimonianza di veri e propri pezzi da novanta, da Riccardo Scandellari, una delle massime autorità in Italia nel personal branding, a Giulia Bezzi, SEO strategist e Ceo della SeoSpirito Società Benefit e founder de LeROSA, a Vito Verrastro, giornalista, founder di Lavoradio e autore di Generazione Boomerang.

Chi è l’autrice

Conosco Michela Trada dai social. E mi picco (vedi l’egocentrismo di cui sopra) di sentire “a pelle” le persone anche attraverso uno schermo. Ecco, non vi nascondo che Michela mi è piaciuta fin da subito. Per la sua autenticità: va subito al centro. E lo fa con il sorriso ricciolino di una ventata di verità e di entusiasmo.

L’occasione per incontrarci digitalmente è stato il Constructive Network, di cui entrambe facciamo parte, che è la rete dei professionisti dell’informazione che crede in un giornalismo costruttivo e delle soluzioni al servizio della comunità. Dal 2021, Michela è anche vicedirettrice di News48.it, il primo magazine “costruttivo” in Italia.

Parte del team nazionale dell’ufficio stampa del Lions Club International, Michela è specializzata in brand journalism. Dal 2018, insieme a Sabrina Falanga, è Ceo della casa editrice Brainding e direttrice di Inkalce Magazine, che racconta le aziende italiane e i professionisti attraverso le loro storie, le persone e i valori che li contraddistinguono e li differenziano nel mondo del lavoro.

Perché leggerlo

Questo libro, vi fate un regalo a leggerlo. Anzitutto, perché è un valido alleato se, di mestiere, utilizzate la scrittura per costruire, migliorare o mantenere la reputazione online e offline vostra o di una organizzazione per cui lavorate. Poi, perché è strutturato con una logica ineccepibile, frutto di una progettazione attenta e benevola: si sente proprio che Michela ha a cuore i suoi lettori e seleziona e soppesa pure le virgole. Infine, perché è scritto benissimo, con una proprietà di linguaggio oggi piuttosto rara (quanti autori di testi tecnici si esprimono come un unno??) e una chiarezza invidiabile, una trasparenza che nemmeno il Winckelmann quando spiegava la poetica del neoclassicismo.

Direi che ho detto tutto. Ah, per completezza d’informazione, vi aggiungo che il volume costa 22 euro (molto ben spesi, secondo me, anche per la qualità del prodotto editoriale che avete tra le mani) e lo potete trovare qui. Dall’arrotina Grace è tutto. Passo e chiudo.

Mariagrazia Villa


Approfondimenti

  1. Michela Trada, Scrivere per fare business. Dal personal branding al brand journalism, Do it human Editori, Milano, 2021.

Crediti fotografici

Foto Archivio Michela Trada.